Abbiategrasso - Guida Turistica

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.: ABBIATEGRASSO
 Abbiategrasso è una cittadina della pianura padana a circa 20 km da Milano. Immerso nel Parco del Ticino, di cui include una buona parte nel proprio territorio, pur non essendo fortemente popolato è il comune con la superficie più vasta nella provincia di Milano dopo Milano stessa. Abbiategrasso è uno dei pochi comuni rurali lombardi che possieda un suo stemma già dal 1400; forse perché aveva ottenuto il potere di emettere sentenze in materia giudiziaria sin dal 1373, per le cause civili, e dal 1437 per quelle penali. Il più antico stemma che si ricordi risale al XV sec. ed è stato rintracciato su un marchio a secco riprodotto su un documento cartaceo in cui si vede San Pietro, antico protettore della città, che sostiene uno scudo in cui campeggia un leone rampante. A colori, invece, il primo stemma della città è stato possibile rintracciarlo su una bolla di Papa Paolo III del 24 aprile 1544 in cui è rappresentato un leone rampante di rosso, senza corona, su un campo di colore argento. L'ultima sua trasformazione risale al 1930 quando, variati gli smalti, il leone è stato sormontato da una corona all'antica d'oro. Nel testamento dell'Arcivescovo milanese Ariberto da Intimiano del 1034 è riportata per la prima volta la formula Abiate qui dicitur Grassus. L'origine del termine Habiate dall'aggettivo Aviat deriva probabilmente dal gentilizio romano Avius. Avia è gens romana poco nota, ma antichissima. il borgo ricorda dunque un fondo appartenuto alla gens romana Avia in un territorio già abitato dai Galli. Il nome di Abbiate rimane al borgo fino al X secolo quando gli viene aggiunto l'epiteto Grasso, comune ad altre località, con probabile riferimento alla fertilità del suolo.
  Numerose testimonianze archeologiche assicurano lo stanziamento, sin da tempi assai antichi, dei Celti cui si deve la fondazione di alcuni centri, fra cui anche Ozzero. È però la romanizzazione a lasciare un'impronta precisa e ancor oggi chiaramente leggibile sul territorio. La maggior parte di tali insediamenti sorgono lungo la Strada Mercatorum che corre parallela al Ticino e mette in comunicazione il nord con i villaggi ad est del fiume. Nei dintorni di Abbiategrasso, la maggior parte dei ritrovamenti archeologici sono ubicati presso le cascine, a testimonianza di una ininterrotta persistenza di questi nuclei agricoli che in epoca romana sono chiamati villae rusticae. I primi insediamenti di cui rimangono tracce evidenti sono databili tra il I e il V secolo dopo Cristo: le anfore per i cereali, il vino e l'olio rinviano ad una economia agraria ben sviluppata, che a poco a poco soppianta quella pastorale. Tra i rinvenimenti più importanti si ricordano le 280 tombe ad incinerazione con i relativi corredi, che vengono individuate tra il 1952 e il 1955 nei terreni della cascina Pestegalla. A partire dalla seconda metà dell'800 nascono i primi insediamenti manifatturieri e industriali e la città comincia la sua espansione fuori del circuito delle antiche mura, dotandosi di numerosi edifici civili: l'ospedale "C. Cantù" inaugurato nel 1882, il grande cimitero progettato sull'esempio del Monumentale di Milano dall'ing. Borsani, gli edifici per l'istruzione elementare e professionale. Dopo la costruzione della ferrovia che nel 1868 collega Milano a Mortara, seguono drastici cambiamenti degli spazi circostanti il Castello: il Naviglio e gran parte dei fossati vengono interrati e gli storici "barchetti" cedono il passo al trasporto su ferro e alla linea tranviaria (attiva dal 1914 al 1956). La crescita della città continua poi nel corso del '900 nelle zone occidentali e settentrionali con la creazione di nuovi quartieri residenziali e, al di là della ferrovia, a sud-est con l'impianto di insediamenti industriali e di quartieri più popolari.
  Nel comune si denotano attività legate a tutti i settori produttivi: primario (cerealicultura, con particolare prevalenza per riso e mais), secondario (industrie di una certa notorietà vi hanno stabilimenti o sedi) e terziario. Solo il 16% del territorio comunale è urbanizzato o urbanizzabile, mentre l'84% può essere sfruttabile dall'attività agricola. È il più importante centro agricolo-industriale a Sud-Ovest di Milano da cui dista 23 chilometri. Il territorio abbiatense giunge fino alle sponde del fiume Ticino ed è attraversato dai Navigli, canali costruiti per collegare il fiume con il capoluogo.